DI William Ernest Henley

Dal profondo della notte che mi avvolge

buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro,

 ringrazio gli dei chiunque essi siano

 per l’indomabile anima mia.

 Nella feroce morsa delle circostanze

 non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia.

 Sotto i colpi d’ascia della sorte

 il mio capo è sanguinante,

ma indomito.

 Oltre questo luogo di collera e lacrime

 incombe ma l’orrore delle ombre

 e ancora la minaccia degli anni

 mi trova, e mi troverà, senza paura.

 Non importa quanto sia stretta la porta,

 quanto piena di castighi la vita.

 Son Io il signore del mio destino.

 Son Io il capitano dell’anima mia.

 

 

DI William Ernest Henleyultima modifica: 2012-10-09T20:27:00+02:00da piabrl
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